Amici, parenti, animali domestici, costellazioni, specchi, quaderni, prati verdi, l’universo tutto è al corrente del mio triennale trasferimento a Nottingham. Ho trascorso un’estate intera pensando a valigie, temperature al ribasso, nuvole, moquette e regine, testando la solidita’ dei miei nervi e verificando la resistenza di sistemi nervosi altrui. Mi sono congedata dagli amici ricorrendo a formule solenni, per poi rivederli ancora tra le quindici e le diciassette volte.
– Ragazzi, allora ciao .. Allora, io parto ..
Ma alla fine non partivo mai.
Al museo ci sono così tante monete da catalogare, ancora .. Mi prendo una settimana in più, a Nottingham capiranno. A Taormina si tiene il Congresso Internazionale di Numismatica .. segnerà la storia della mia vita, non posso non andare. C’è il matrimonio di due amici .. una tappa generazionale da vivere, un’occasione per indossare tacchi superiori al mezzo centimetro, confrontarmi con le mie miserabili paludi esistenziali, regalarmi attimi di adrenalinica speranza durante il lancio del bouquet.
Ho elaborato scuse vaghe, che ho poi indirizzato alla mia affittuaria, al professore/supervisore/mentore/capo/sorgente d’ansia, a me stessa.
“Dear Mariele, l’aspetto il primo Settembre alle ore 2 pm per la consegna delle chiavi. La sua stanza è stata completamente ridipinta: porti con sé gli occhiali da sole! Brilla a tal punto che non potrà proprio farne a meno 😉 All best, S.”
“Dear Mrs S., è bello scoprire che esiste un luogo, in Inghilterra, dove gli occhiali da sole risultano indispensabili. E mi creda, è davvero sorprendente scoprire che questo luogo è proprio camera mia. Ho deciso di posticipare il mio arrivo di un paio di settimane per via di un convegno in Sicilia, dove intanto testerò i miei occhiali da sole. Best regards, Mariele”
*
“Dear Mariele,
il tuo arrivo a Nottingham è ormai prossimo. Are you excited about that? Ti propongo il primo Ottobre come data per il nostro primo supervisional meeting. Let me know if this is fine for you.
With regards,
Professor R. G. ”
“Dear Professor R. G.,
effettivamente sono davvero molto excited. Il 3 Ottobre avrei un matrimonio, si sposerà mio fratello. Raggiungerei Nottingham il 4 al massimo. Naturalmente, se un posticipo non è possibile, sono pronta a cambiare i miei programmi. Mio fratello capirà.
Kind regards,
Mariele”
“Dear Mariele,
un matrimonio? You are so Italian. Va bene. Poiché si tratta di tuo fratello, posticipiamo al 5 Ottobre.
Best wishes,
Professor R. G.”
*
– Diarr Marie’, senti ‘n attimo: ma tu’ fratello ‘a sa sta cosa?
– Quale cosa Marisa?
– Che se deve da sposa’ tra tre ggiorni.
– Mannò! Mio fratello che c’entra?
– …
– Va bene, ho inventato .. è che serviva un po’ di pathos in più .. comunque dai! Si tratta di dettagli! Un amico .. mio fratello .. sempre matrimonio è! Sempre amore è!! Io non vedo differenza. Love wins always, Marisa
– Si si. … Brava. No dico: BRAVA. E se Misterr cosetto ‘o vie’ a sape’? Guarda che è ‘n attimo: oggi ce sta’ feissbukk, ce stanno gugle, iaù, er grande fratello, ce sta’ tutto. ‘A gente, si vvole, vie’ a sape’ quello che je pare! Dico, ma te pare cosa?! Manco hai iniziato e già stai affà l’inghippi!
– Eddai Marisa! Il 4 Ottobre parto, è deciso. Te lo giuro: non un giorno di più!
– E vedi ‘n po’!!
A volte il tempo sembra non scorrere mai. Ad esempio, mentre si aspetta un autobus che il display continua a dichiarare fermo al capolinea, e cioè ad una distanza di 27 fermate. O mentre si fa presenza alla conferenza dal titolo: “Il valore potenziale della statistica ufficiale come bene pubblico e possibili procedure legislative per una sua reale concretizzazione ed ottimizzazione”.
Ma non è sempre così: altre volte il tempo s’esaurisce in un momento. Semplicemente, evapora. Scompare. La Sicilia e’ diventata presto ricordo, il matrimonio un album fotografico da sfogliare alle prossime feste. All’improvviso, mi sono ritrovata a pesare chili di maglioni, a tirare su cerniere, a trascinare valigie in direzione check-in, a salutare colonne portanti di un ventennio ed oltre. Questa volta veramente. All’improvviso tutto e’ diventato vero. All’improvviso, mi sono sorpresa sola: io e basta, dinanzi ad un gate che sembrava proprio essere quello giusto. Una carta d’imbarco in mano, un trolley in procinto di esplodere accanto. Io e basta, in un limbo d’emozioni.
Occhei, ci sono. Addio, monti sorgenti dall’acque, addio cime inuguali. Addio a Monteverde e ai torrenti trasteverini. Addio, particolarmente, a rovi e rami secchi. Ma si, addio. Potiamo tutto. Che poi aspetta un attimo: è il gate giusto? Non è che sto prendendo l’aereo sbagliato come il bambino protagonista in “Mamma ho perso l’aereo 2”? No dai, easy, mi devo rilassare. E’ tutto nuovo, è tutto perfetto, è tutto fighissimo. Oddio adesso chi sono costoro? Mica prenderanno il volo con noi? Oddio sì. Ci stanno cinque arabi. Vabbé. Self-control please. Non devo formulare pensieri beceri. Non. Devo. Certo però che sfiga, proprio oggi dovevano viaggiare … Voglio dire, l’Isis è ovunque, stiamo andando in Inghilterra, e loro chissà chi sono. Ti pare che devo morire proprio il giorno della mia conquistata emancipazione. Che poi magari sono brave persone, ma io potrei morire benissimo lo stesso per via di un guasto aereo, come in Final destination 1. Oddio me lo sento. Ogni tot tempo queste cose accadono. E’ statistica.
– A Marie’. Te devi da carmà. Anche perché sennò me sposto ar gheitte 4 .. lì ce sta l’aereo pe’ Lamezzia Terme. Così a te te dico ciao proprio e io me vado a fa’ du’ bagni de salute! Sei ‘na delusione, sei popo na razzista, nun te ce facevo mica .. ma ‘ndo te credi de stannà scusa? Nun te lo volevo di’, ma a Nottingham, ‘e tuìnn tauers, mica ce stanno. Ar massimo ce trovi ‘a foresta de Scervudd, che ormai praticamente so’ tre pini ‘n croce. Pe’ ‘nciso, appena arivamo te faccio vede’ ‘n paio de firmetti perché c’hai ‘n becchgraund cinematografico da pena
Cerco di interrompere i miei pensieri su “Mamma ho perso l’aereo”, mi rendo conto che Astro Samantha non sarebbe affatto fiera di me. Osservo i cinque arabi, che attendono l’apertura del gate dividendosi quattro Oreo. Grande idea. Accenno un sorriso e vado a comprarne un pacchetto anche io. La trasgressione alimentare giusta per celebrare il mio stravolgimento di vita.
Mi hai fatto tornare in mente questa canzone:
Che ne pensi?
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Un’intramontabile 🙂 E credo che sia un’ottima colonna sonora per un viaggio!!
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Mi fa molto piacere che anche tu apprezzi questa stupenda canzone. Nel mio blog puoi trovarne tante altre: infatti quando replico ai miei commentatori spesso chiudo la risposta con il video di un brano inerente al concetto che ho appena espresso. Nei commenti a questo post, ad esempio, ne ho caricati una decina: https://wwayne.wordpress.com/2015/06/28/una-spalla-su-cui-ridere/. Grazie per la risposta! 🙂
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