“Chi è Marisa?! Io non ho capito”
“Ma l’archeologgist saresti tu?”
“ Mariele senti, scusami ma te lo devo dire: lo spelling di A R C H E O L O G G I S T non è corretto. Hai notato?”
Sono domande legittime, per carità. Ho provato a chiarirle dedicando una breve pagina alle due protagoniste di questo blog, seguito da mamma, papà, amici molto stretti e rari individui ai quali generalmente non importa dello spelling.
Ecco quindi alcune, brevi note relative ai personaggi salienti di Aiemmanarcheologgist, presentati rigorosamente in ordine alfabetico:
MARIELE
Sua madre decise di darle questo nome in memoria di una spiaggia sarda: Cala Mariolu. Nessuna Mariolu compare nelle Sacre Scritture, nessuna Mariolu sembra aver mai convertito le genti. Purtroppo, nessuna Santa Mariolu è ricordata dal calendario di Frate Indovino appeso in cucina. Ad ogni modo, Mariele festeggia lo stesso il suo onomastico; il giorno è stato scelto a caso un paio di decadi fa.
Quando ancora indossava il grembiule a quadretti rosa, Mariele progettava di diventare un giorno contadina, o al massimo fioraia se proprio le cose non avessero funzionato. Poi qualcosa accadde, Mariele crebbe, maturò, cambiò programmi. Avvenne in un’estate rivelatrice: uno spettacolo di funamboli la illuminò, decise che si sarebbe data ai trampoli, al teatro, al palcoscenico delle piazze di paese. Quindi arrivò la fine del liceo, il tempo della scelta. Mariele si prese paura, optò per una strada sicura, rassicurante, con più prospettive. Abbandonò i trampoli e si iscrisse ad archeologia.
Mariele è del Toro, un segno zodiacale di terra. A lei piacciono dunque la vita sedentaria, le pantofole, le colazioni abbondanti. Peculiarità che Mariele ha palesato raramente. In lei è infatti ancora vivo il ricordo di una lontana era adolescenziale, di liceali molto IN che la consideravano molto OUT, cioè sfigata, cioè una che è un po’ uno sbatti. Ricordi lontani, acqua passata. O almeno: è questo quello che a lei piace pensare.
Nel nome dell’archeologia, Mariele vive ora tra Nottingham, Leicester e Birmingham con una valigia sempre in mano; nel portafogli però conserva una figurina di Ponte Sisto. Spera possa rivelarsi un giorno uno stargate, una passaporta, un portale energetico capace di riportarla in terra natia almeno per un’oretta. Finora non è mai accaduto, ma lei di certo non abbandona le speranze per questo.
MARISA
Marisa non è la sorella morta di Mariele, né la sua vicina di casa, né la sua bidella delle elementari. Non ha mai venduto torte con ricotta e visciole a Portico d’Ottavia, non le è mai capitato di recitare al fianco di Alberto Sordi, né è stata mai scritturata per il gruppo “amici inesistenti di Edward Norton” in Fight Club. Non è un fantasma, non è l’ultima eroina ideata dalla Marvel Production e pare non sia neppure una manifestazione psicotica dei disagi esistenziali di Mariele.
Marisa è Razionalità, Saggezza, Intelletto, Nous aristotelico. E’ Forza, Energia, Risolutezza, Calma, Pace e Baricentro Interiore al tempo stesso. Marisa è Dalai Lama d’Occidente. Adesso dai, resta in silenzio, libera la mente, abbandonati, lasciati andare. Ecco una voce. Non è la tua, perché tu ora non stai certo parlando. E’ Marisa, perché Marisa è dentro cose e persone, è dunque anche dentro di te.
Ossute, tarchiatelle, obese; con tailleur, sinale a fiori, piumino d’oca; dotate di crocchia, colpi di sole, dreads; di origini bengalesi, romane, alpine. Le sembianze che una Marisa può assumere sono innumerevoli.
Ognuno di noi nasconde in sé un particolare spirito di sopravvivenza che si manifesta all’improvviso, proprio quando serve, e che poi scompare in un istante, quando ormai il peggio è passato. Ognuno di noi custodisce una verità personalissima, una riserva di energia inaspettata, una forza strana a spiegarsi, proveniente da fonti ignote, in una parola: una Marisa.
L’autorità di Marisa è stata recentemente riconosciuta dalla stessa compagnia Yu-gi-ehi tù!, nota per aver segnato la storia del ramino con la produzione di eccentrici mazzi di carte. La carta più potente dell’ultimo deck firmato Yu-gi-ehi tù! è dedicata infatti proprio a lei. “MARISA”. Questa è la carta. Presentata in occasione della Giapàn EXPO 2015, sarà possibile acquistarla anche in Europa già a partire dal prossimo Natale, presso i principali punti vendita.